I DIVERSI STILI DI COMUNICAZIONE

 

In questo articolo voglio porre l’accento su quanto sia importante lo stile di comunicazione che utilizziamo quando ci mettiamo in relazione con l’altro. Alle volte, il nostro modo di comunicare può generare comportamenti indesiderati, che ci creano disagio e frustrazione. Ciò che ci può sembrare così scontato e banale, come l’atto comunicativo, in realtà se utilizzato in una maniera efficace può aiutarci nelle nostre relazioni interpersonali. Ti sei mai chiesto quanto la modalità, il canale, e la mimica facciale possano influire sul tuo modo di comunicare e di essere percepito dall’altro? Ti è mai capitato di sentirti non compreso dall’altro? Andiamo a vedere prima di tutto cosa significa comunicare.

Cosa significa letteralmente la parola comunicare?

Dal latino “communis=Mettere in comune”

E’ il processo attraverso il quale vengono scambiati messaggi tra più individui. Presuppone quindi il fatto che ci debba essere almeno un emittente, cioè colui che produce il messaggio e almeno un ricevente, cioè colui che riceve e percepisce il nostro messaggio.  E’ dunque un codice linguistico comune, che può variare da cultura a cultura.

Come cambia il nostro modo di comunicare?

Il nostro modo di stare in relazione e di comunicare non è mai uguale, nei contesti e nelle relazioni: ognuno di noi ha un proprio modo di stare in relazione. Nel tempo è stato osservato che ciascuno di noi quando si mette in relazione con l’altro utilizza molto spesso la stessa modalità comunicativa. Sono stati individuati tre principali stili comunicativi: lo stile passivo, lo stile aggressivo e lo stile assertivo.

Stile Passivo

Lo stile passivo rappresenta una modalità comunicativa in cui l’interlocutore fa difficoltà ad esprimere le proprie emozioni e i propri pensieri. Generalmente chi adotta in maniera frequente e ripetuta questo stile comunicativo, crede che il pensiero e le idee dell’altro siano migliori delle proprie, teme il giudizio dell’altro qual ora esprimesse i propri pensieri, poiché li giudica come privi di valore. “Ciò che io penso non conta” “Quello che pensa l’altro è più importante di ciò che penso io”. All’interno di una relazione tendono ad accettare passivamente le decisioni altrui per evitare conflitti. Questo stile comunicativo se utilizzato in maniera costante può generare nell’individuo frustrazione, senso di non accettazione, bassa autostima, paura e ansia che sfociano in relazioni disfunzionali caratterizzate da un senso di inadeguatezza generale dell’individuo.

Stile Aggressivo

Lo stile aggressivo è invece caratterizzato da un egocentrismo generale, si tende a considerare i propri pensieri emozioni e bisogni più importanti di quelli dell’altro. In una relazione comunicativa chi adotta questo stile risulta spesso fuori luogo, prevarica l’altro senza spiegazione, fa valere i propri diritti in maniera disfunzionale e troppo autoritaria. Si ha la convinzione che il proprio pensiero sia sempre quello giusto, non si può scendere a compromessi e generalmente si tende a sottomettere l’altro. Spesso chi adotta in prevalenza questo stile comunicativo si mostra ostile verso il pensiero dell’altro, non lascia spazio a altre idee, questo perché è mosso dalla convinzione che se non si pone in questa maniera l’altro può approfittare di lui e lo può prevaricare.  Questo stile  può portare ad un allontanamento e ad un’esclusione di queste persone dalle reti sociali.

Lo Stile Assertivo

Lo stile assertivo, è lo stile comunicativo più efficace. Le persone che adottano questa modalità sono in grado di far valere i propri diritti senza prevaricare o far sentire giudicato l’altro. Sono disponibili a raggiungere compromessi senza sottomettersi, riescono a far valere la loro opinione in maniera autentica. Pensano che il loro pensiero abbia valore ma non più valore o meno valore di quello dell’altro. Hanno una buona autostima, riescono a raggiungere relazioni e comunicazioni funzionali, aumentando il loro senso di autoefficacia rispettando i diritti dell’altro anche quando non riescono ad ottenere ciò che vorrebbero.

Dott.ssa Sharon Di Nardi

Laureata in scienze e tecniche psicologiche

Counselor a indirizzo umanistico integrato